Bruno Munari e la realtà aumentata

Laboratori

Scritture illeggibili e Qr Code, prelibri e arBook, proiezioni dirette e video mapping, xerografie originali e arte Kinetica.

Questo è in sintesi il progetto “Giocare con l’ARte ” che nasce da una ricerca effettuata nel giugno del 2012 in cui si è ipotizzato di sperimentare il metodo progettuale di Bruno Munari utilizzando le tecnologie attuali, in particolar modo quelle relative alla realtà aumentata.

Il progetto posiziona lo sguardo da un’angolazione tale in cui la figura dell’artista e l’arte diventano occhio privilegiato con cui guardare il mondo. Un “occhio” visionario e precursore che anticipa i tempi storici, cogliendo le rivoluzioni che sono possibili tramite la tecnologia, intrattenendo con esse un rapporto giocoso, invitandoci a non soccombervi.

Da questo presupposto, prendendo spunto da alcune ricerche fatte da Munari, utilizzeremo il suo metodo(incentrato sull’apprendimento tramite il fare) per condurre degli incontri con bambini e adulti, supportati da alcune tecnologie “abilitanti” nei processi di apprendimento esperienziale, relative all’ambito della realtà aumentata e dell’arte generativa.

Il campo da gioco che abbiamo scelto è il museo, luogo che lo stesso Munari fu chiamato a rinnovare alla fine degli anni ’70 (in cui nacquero i laboratori didattici nel museo), trasformandolo da spazio di conservazione dell’arte, ad uno in cui capire, vivere e fare arte.

I musei con le loro conformazioni architettoniche ed espositive diventeranno luoghi in cui lasciare che questa esperienza continui con l’utilizzo più consapevole di alcune tecnologie, che vengono sempre più spesso chiamate in causa come mezzi per esporre l’arte, per capire l’arte e per fare arte.

Dopo 35 anni dalla nascita dei primi laboratori di Munari, crediamo sia necessario sperimentare tutti i temi che l’artista affrontò “nel suo tempo” con uno sguardo attuale, proponendone altri che non esistevano.

Domande come:” in quanti modi posso fare dei segni”? oggi hanno molte più risposte di quante ne vengano mostrate. Il concetto di tattilismo oggi ha nuove componenti, problematiche e soluzioni che non possono essere ignorate per una “romantica” affezione alla tradizione. Oggi le rose nell’insalata quasi non si vedono più specialmente nelle verdure dei discount e in giro c’è qualcuno che costruisce quotidianamente arcobaleni di profilo. Questo ci spinge a muoverci verso direzioni che si auto-costruiscono per necessità e che noi seguiremo per vedere dove vanno.

“I laboratori come uno spunto per sperimentare e riflettere, non una soluzione finita. Un’azione tesa all’apertura, quasi come una virgola che rallenta un discorso e gli dona senso, che crea attesa e predispone all’ascolto, come una virgola che porta con se nella sua semplicità di segno, tutta la complessità del suo utilizzo.